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Contro i social come presenza online del fotografo/fotoamatore

Attenzione: si tratta di una digressione

NEWS

3/21/2022

Non mi piace l'idea che per trovare "il proprio posto" nel mondo della fotografia sia necessario avere un profilo su qualche piattaforma social.

Che si tratti di un profilo su Instagram o Flickr, o di una pagina o anche solo del proprio profilo personale su Facebook, la cosa mi da sui nervi. E sono sicuro che sia il mondo a sbagliarsi e io a essere nel giusto.

Non si tratta di supponenza o arroganza, ma di una convinzione: la maggior parte delle persone sceglie la via più semplice.
Io stesso nel 99% dei casi ragiono in questo modo: cosa mi conviene di più? Qualcosa di difficile ma buono per me e per gli altri, o qualcosa di facile ma che fa male a me o all'ambiente o semplicemente non porta alcun vantaggio a nessuno?

I social network come Instagram sono gratuiti (a meno di spese legate alla promozione), semplici da usare e sembrano permettere di essere raggiungibili da tutti in un modo che parrebbe impossibile altrimenti.
Un grosso limite di Instagram è che intanto crea dipendenza per mezzo del suo modo di funzionare basato su gamification, contenuti suggeriti basati sugli interessi, video corti e in loop, oggettiva semplicità d'uso... ma non favorisce la qualità dei contenuti, ma solo la loro fruibilità.

Ad uno sguardo "unbiased" è evidente che un sito internet permette di essere raggiungibile a molte più persone e di organizzare i propri contenuti come si desidera,
L'indicizzazione sui motori di ricerca di un proprio sito internet è quindi più importante di una spunta blu, in questo caso, ma non la reputo fondamentale.
Ciò che è davvero importante è pubblicare i propri contenuti (nel mio caso fotografie) su quanti più media possibili, sia online che offline.
Più sono diversi e moderati i "contenitori", più interesse è facile generare per i miei contenuti - questa è la mia teoria, tutta da verificare ovviamente.

Nella mia vita, ho sempre avuto un rapporto di amore/odio con i social network. O, per meglio dire, di dipendenza/indipendenza.

C'è stato un tempo in cui c'erano i forum, e poi Netlog, e poi Facebook, e tutti accessibili solo da un PC fisso. Il massimo rischio che correvo era di passare tutto il pomeriggio e anche la sera su quei siti, anziché studiare, quando non mi era possibile uscire di casa con gli amici.

Da quando gli smartphone hanno permesso ai social di essere sempre "a portata di mano", non ho più avuto un momento veramente offline.

L'obiquità della connettività intenet ha iniziato a stufarmi, ma ahimè lavoro come informatico e la grande rete è fondamentale per me come l'aria e come la terra su cui poggio i piedi.

Così sono arrivato, nel 2022, a decidere di ripudiare il concetto di social come principale presenza online di un fotografo.

Non intendo ripudiare il social come strumento, anzi: a dire la verità, non ho alcun profilo social attivo a parte il mio vecchio profilo Flickr che utilizzo un po' come "primo approdo" al mio modo di fotografare e un po' come "quaderno degli schizzi" aperto ai visitatori.

Il mio sito web, su cui stai navigando, è ora completamente rinnovato e, anche se in costruzione, comprenderà solo una selezione di foto selezionate da me come "vetrina ufficiale" al mio lavoro.

Ho capito che realizzare un flusso costante di foto non permette a chi guarda le mie foto di capire dove voglio andare a parare.
E mentre è meglio "verticalizzare" i contenuti tramite tag, categorie e album, selezionando ed editando i contenuti per dare un senso alla complessità del lavoro, è meglio avere un "approccio orizzontale" per quanto riguarda la pubblicazione dei contenuti.